Imparare a giocare a poker in maniera profittevole significa anche conoscere quali siano gli errori più frequenti per poter così riconoscerli al tavolo verde e, conseguentemente, evitarli. Una delle tattiche più frequenti, ma nello stesso tempo, più errata è quella che vede impegnati moltissimi player nel cercare di chiudere dei progetti di combinazioni tanto forti quanto improbabili nella loro realizzazione.
In questo contesto, quando parliamo di “improbabilità”, facciamo riferimento allo stretto significato matematico del termine e, pertanto, possiamo quindi affermare che questo errore consiste nel mettere molte delle nostre chips nel piatto sperando nell’uscita di determinate carte che, puntualmente, non escono, mentre l’unico avvenimento certo sarà la riduzione sostanziale del nostro stack e, a lungo andare, del nostro sudato bankroll.
Per capire meglio questo diffusissimo errore ci possiamo avvalere di un semplice esempio. Supponiamo di essere in middle position e di vedere il flop con in mano un 10 e un 9 offsuited (semi differenti). Si tratta di una mano di partenza non eccezionale, anche se tale combinazione si presta a essere la base di alcuni progetti di forte potenzialità. Ipotizziamo ora che il flop sceso sia 2, 6 e 7 rainbow (cioè tre carte di semi diversi fra loro).
A questo punto, è evidente che stiamo inseguendo una scala a incastro che va dal 6 al 10 e che per essere realizzata manca della discesa di un 8. Salvo informazioni diverse, nella migliore delle ipotesi, gli 8 rimasti nel mazzo sono 4 e, perciò, la probabilità che ne scenda uno al turn è di una su dieci. Si tratta di un evento altamente improbabile che non andrebbe inseguito, tuttavia nella stragrande maggioranza dei casi il miraggio di un incastro ci fa continuare a puntare pieni di speranza piuttosto che di ragionamento matematico-probabilistico.
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